Intervista a Marina Braconi
Ecco le risposte di Marina Braconi atleta della squadra italiana
Mi presento brevemente
Sono Marina Braconi, nata a Recanati il 2 ottobre 1975 e da due anni vivo a Bologna dove lavoro e continuo a portare avanti la passione per lo sport delle bocce.
Perché gioco a bocce
Ho iniziato a giocare a 5 anni quando mio padre mi portava al bocciodromo e, a 12 anni ho vissuto l’emozione della mia prima gara nella categoria ragazzi. La mia storia boccistica è stata particolare, come quegli amori contrastati che si prendono e si lasciano. Infatti a 19 anni ho deciso di abbandonare tutto e ho smesso completamente. Non frequentavo piu i bocciodromi se non sporadicamente, quando mio padre, figura cardine di questa mia passione, mi diceva che c’ era qualche bella gara da seguire. Così, in questo mio percorso di spettatrice, nel 2007 sono andata a vedere una gara nazionale femminile, a Monte Urano nelle Marche. E’ stata quella una splendida opportunità per rivedere alcune giocatrici che avevo conosciuto in passato. Da quella gara, quell’incontro ho deciso di riprendere a giocare, ripartendo dalla categoria C. Da quel momento, giorno dopo giorno, mi accorgevo quanto la passione per questo sport crescesse sempre più in me e, forse proprio per questo motivo mi ritrovo oggi con in tasca una convocazione in maglia azzurra, sicuramente inaspettata ( considerando anche la mia età che si scosta parecchio da alcune giovani emergenti con ottime qualità di gioco).
Il fascino di questo sport; le bocce rosa diverse o no da quelle maschili
Il fascino di questo sport ,secondo me, è dato dal fatto che richiede molta concentrazione e precisione e per questo oltre ad assere una giocatrice sono anche una appassionatissima spettatrice. Mi piace molto seguire gare maschili dove tecnica e precisione prevalgono sicuramente sulle bocce rosa.
Il mio più grande recupero; pensavo di aver vinto invece......
Il mio più grande recupero nonostante non mi abbia regalato la vittoria lo ho avuto ai campionati italiani a Sesto Fiorentino contro Barbara Guzzetti, bocciatrice per me strepitosa. Ero sotto di ben 9 punti, 11 a 2 per lei e, nonostamte tutto, sono riuscita a portarmi sul parziale di 11 a 10. Poi, non so, forse la troppa sicurezza di vincere la partita mi ha portato a sbagliare una bocciata che mi è costata la vittoria.
Come mi aspetto sia la Cina
La Cina è un Paese che mi ispira molto. Però mi intimoriscono le grandi differenze e onestamente, per questo motivo, non so se sarei mai riuscita a trovare il coraggio di fare una vacanza in questa Nazione, dalla antichissima storia e fantastica cultura. Sempre per la paura delle diversità sono un poco preoccupata per il cibo. Però ho saputo che gli organizzatori hanno avuto la gentilezza di informarsi su particolari necessità alimentari dei partecipanti per motivi di salute o religiosi. Tutto questo mi ha tranquillizzato. Ripeto non sono una persona con l’animo dell’esploratrice però sono certa che vivrò una bellissima avventura di vita.
L’attimo prima di lanciare la boccia pensieri e paure
L' attimo prima di lanciare la boccia i pensieri e le paure sono molte, soprattutto quando si va verso la fine della partita e se ci sono giocate azzardate da fare dove possono uscire carambole strane dove a volte il pizzico di fortuna non guasterebbe.
Hobby, preferenze musicali e sportive
Quando sono libera da qualsiasi impegno mi piace moltissimo ascolare musica o guardare la tv.Ma non film troppo impegnativi, preferisco la comicità e i film romantici. Fra le discipline sportive amo molto il tennis e la pallavolo .
Un saluto
A chi leggerà questo articolo.... tifate e supportateci anche da lontano, ce la metteremo tutta e personalmente confido sulle due veterane , la capitana Germana Cantarini( la tigre di cremona) ed Elisa Luccarini (la leonessa di Modena) che saranno un supporto fondamentale sia a livello umano che sportivo.