La voce alle atlete
Abbiamo posto le seguenti 11 domande ad una atleta della squadra svizzera, una della delegazione russa e alle quattro componenti l’equipe italiana, Nazione campione uscente.
Non appena ci perverranno le risposte le pubblicheremo sul sito.
Ecco le domande…
1 - Mi presento brevemente
2 - Perché gioco a bocce
3 - Il fascino di questo sport
4 - Le bocce rosa diverse o no da quelle maschili
5 - Il mio più grande recupero
6 - Pensavo di aver vinto invece...
7 - Se non giocassi a bocce vorrei...
8 - Come mi aspetto sia la Cina
9 - L’attimo prima di lanciare la boccia pensieri e paure
10 - Hobby, preferenze musicali e sportive
11 - Un saluto a chi ci legge
Ecco le risposte di Laura Riso atleta della squadra svizzera, giovanissima è nata infatti il 4 dicembre 1995
Mi presento brevemente; hobby, preferenze musicali e sportive
Ciao a tutti mi chiamo Laura Riso e abito a Pura in Svizzera, un paesino in montagna.
Mi reputo una ragazza solare, sempre sorridente, estroversa e grintosa. Purtroppo ho anche svariati difetti, quali la testardaggine, il non saper perdere ed il continuo parlare.
I miei hobby sono la musica, le serate in compagnia, seguire le partite di calcio della squadra di mio padre e naturalmente giocare a bocce. Amo ascoltare la musica poiché mi libera la testa ed è in grado di farmi provare diverse emozioni. Diversamente da molti miei coetanei, ascolto musica degli anni ’70, ’80. Il mio gruppo preferito sono i Beatles.
Perché gioco a bocce
Ho iniziato a giocare a bocce 8 anni fa quando, dopo aver visto varie gare del nonno, ho deciso di provare cosa significasse entrare in un campo di bocce e tirare da soli le proprie bocce. È stato amore a prima vista. Decisi di iscrivermi a qualche gara giovanile, per poi approdare nelle gare femminili ed infine a quelle maschili.
Il fascino di questo sport
La cosa che amo di più dello sport delle bocce è il fatto che si gioca con e contro persone di varie fasce di età. E’ una splendida esperienza umana, in campo ci metti tutta la grinta che hai, ma fuori dal campo si è tutti amici e rispettosi l’uno con l’altro. La disciplina che mi piace di più è l’individuale, perché ti consente di esprimerti completamente e giocare sia con l’accosto che con la raffata. Io mi reputo più ferrata nella bocciata anche di volo che sull’andare a punto.
Le bocce rosa diverse o no da quelle maschili
Molti dicono che le donne non hanno chance di battere gli uomini. Questo secondo me non è del tutto vero. Io ci metto tutta la grinta che ho in ogni partita qualsiasi sia il mio avversario uomo, donna o giovane. Per di più giocare contro gli uomini mi fa venire ancora più voglia di giocare bene e magari, se possibile, batterli.
Il mio più grande recupero
Nel 2010 è arrivata la mia prima convocazione in nazionale e nello stesso anno ho partecipato al mio primo europeo a Kazan, in Turchia. L’anno scorso ho gareggiato alla seconda edizione del campionato europeo femminile under 23, portando a casa un’inaspettata medaglia d’oro. È stata un emozione bellissima, indescrivibile. Perdevo 6-0 dalla superfavorita Maria Losorbo, ma dopo un time-out del coach Remo Genni, che è riuscito a tranquillizzarmi, sono riuscita a fare il più importante e significativo recupero della mia vita di atleta, vincendo 12-10.
Come mi aspetto sia la Cina
Quest’anno è arrivata la convocazione per il mondiale in Cina, finalmente si è coronato il mio sogno. Io sicuramente darò il massimo, come ovviamente le altre del gruppo. Sono abbastanza nervosa per via del viaggio che implica parecchie ore di volo e qualche ora di attesa in aeroporto. Non so cosa aspettarmi dalla Cina poiché è una realtà molto diversa, ma presumo sia un posto assai bello, dove potrò scoprire nuove culture e magari imparare qualche parola in cinese. Sicuramente sarà molto interessante confrontarmi con atlete di diverse nazioni. Sono molto curiosa di vedere il livello di nazioni come la Mongolia, nel nostro sport.La preparazione è stata intensa, tra vari allenamenti e meeting, siamo pronte a lottare per dimostrare ciò che valiamo.
Un saluto
Vi saluto con l’unica parola che ho imparato in cinese Ni hao,(Ciao)!